È facile intuire perché conviene acquistare un’idropulitrice: è la migliore soluzione per la pulizia efficace di spazi, oggetti e superfici.
Meno facile, però, è capire come scegliere l’idropulitrice più adatta alle proprie necessità. In questo articolo, quindi, scopriremo come scegliere un’idropulitrice, analizzando le caratteristiche e i vantaggi dei vari modelli in commercio.
Con un’idropulitrice possiamo pulire praticamente qualsiasi spazio: dal pavimento del cortile, al balcone di casa, alla facciata di un edificio in costruzione, fino alle stalle di un allevamento o ai locali di uno stabilimento produttivo. Allo stesso modo, possiamo lavare dalle sedie da giardino all’automobile, fino ai grandi mezzi di trasporto e da cantiere. In questo enorme panorama, qual è la migliore idropulitrice da scegliere?
La migliore idropulitrice in assoluto non esiste, bensì esiste la migliore idropulitrice per ogni specifico scopo, ed è per questo che le differenti gamme in commercio propongono numerosi modelli, di varie potenze, dimensioni e strutture. Si va dalle più piccole, adatte all’uso domestico, a quelle professionali e semi-professionali, e le tecnologie si sono evolute sempre più per accontentare le differenti esigenze.
Partendo dalle basi, una prima scelta fondamentale può essere fatta tra idropulitrici con motore endotermico (detto comunemente motore a scoppio) e idropulitrici elettriche.
I vantaggi principali dell’uso di un’idropulitrice sono, comunque, comuni a tutti i modelli. Paragonando i risultati ottenibili con il tradizionale tubo dell’acqua: meno tempo, meno fatica e pulizia più profonda, grazie al getto d’acqua a pressione; risparmio d’acqua fino al 75% e drastica riduzione dell’uso di detergenti, salvaguardando l’ambiente e l’ecologia.
Vantaggi ottenibili con le tradizionali idropulitrici ad acqua fredda e amplificati ancor di più nelle idropulitrici ad acqua calda, dotate di una serpentina che riscalda l’acqua pompata dai pistoni per farla uscire dagli ugelli a una temperatura tale da sciogliere grasso e olio senza l’aggiunta di prodotti e additivi detergenti. La scelta tra un’idropulitrice a freddo o a caldo, dunque, dipende soprattutto dal tipo di sporco che si deve affrontare.
Certamente la scelta dipende anche dal budget di spesa, il quale cresce in maniera direttamente proporzionale alle prestazioni dell’idropulitrice: pressione dell’acqua, portata dell’acqua, potenza del motore, potenza elettrica e alla qualità dei materiali dei vari componenti e accessori.
Più pressione ha l’acqua in uscita, maggiore sarà l’efficacia dell’azione dell’idropulitrice sullo sporco. Per pressione si intende la forza con cui l’acqua colpisce una superficie o un oggetto: si misura in bar e può essere misurata con degli appositi manometri. Per usi domestici si possono utilizzare idropulitrici dai 100 ai 160 bar, mentre per usi professionali si utilizzano macchine fino a 700 bar.
La quantità d’acqua che un’idropulitrice emette durante il suo funzionamento viene definita portata e viene misurata in litri all’ora o al minuto. A parità di pressione, maggiore è l’acqua emessa, più efficace e incisiva sarà la capacità di lavaggio. La portata delle idropulitrici domestiche e semiprofessionali non supera i 10 litri al minuto, mentre in quelle professionali i valori sono decisamente più elevati. A parità di pressione, ad una maggiore portata corrisponde un minor tempo di lavoro impiegato per la pulizia.
Per quanto riguarda i modelli alimentati con motore a scoppio, la velocità di rotazione del motore varia tra 3000 e 5000 giri al minuto. Sulle macchine professionali spesso utilizzate per lavori continuativi, è installato un riduttore/regolatore di giri motore, manuale o automatico, che permette di ridurre il regime di rotazione del motore endotermico quando non vi è richiesta di potenza.
Per le idropulitrici alimentate elettricamente, bisogna considerare la potenza che la macchina assorbe in KiloWatt e la tipologia dell’impianto elettrico al quale va collegata: fino a 3Kilowatt, infatti, si può utilizzare un impianto domestico monofase (230 V), altrimenti occorre l’impianto trifase (400 V) genericamente utilizzato in ambito semiprofessionale/professionale per macchine con portata/pressione elevate. Un’altra caratteristica molto importante da valutare per l’acquisto di un’idropulitrice elettrica è la tipologia di motore: a spazzole o ad induzione.
Il motore a spazzole è spesso installato sulle idropulitrici hobbistiche (fascia di prezzo medio-bassa), destinate ad un utilizzo saltuario e poco frequente. Questa tipologia di motore offre buone prestazioni in rapporto al costo, ma non è adeguato a sostenere lunghe sessioni di lavoro continuativo, pena la riduzione della vita dello stesso.
Il motore ad induzione invece è caratteristico delle macchine semiprofessionali/professionali, ha una resistenza molto più elevata in grado di sopportare diverse ore di lavoro in modo continuativo. Tra i motori ad induzione ci sono quelli raffreddati a liquido in grado di garantire le temperature di funzionamento ideali anche per sessioni di lavoro prolungate e una maggiore affidabilità sul lungo periodo, evitando surriscaldamenti e rotture.
Tra gli altri fattori che incidono sulla scelta dell’idropulitrice – e sul suo costo - c’è, inevitabilmente, la sua struttura, che può essere in plastica oppure in metallo; queste ultime sono indispensabili per resistere ad ambienti “duri” come, ad esempio, un cantiere edile.
Infine, non va dimenticata la valutazione degli accessori, come tubi, lance, pistole e ugelli, da scegliere in base ai materiali e alle specifiche necessità di utilizzo.
Ora conosci tutto ciò che c’è da valutare approfonditamente per trovare la migliore idropulitrice per le tue esigenze: buona scelta!