Le pompe a membrana, in agricoltura, sono strumenti indispensabili per diverse fasi della coltivazione, impiegate in ogni impianto a barre irroratrici o negli atomizzatori.
In questo articolo, quindi, scopriremo caratteristiche, funzionamento, vantaggi, come fare manutenzione e come risolvere i malfunzionamenti delle pompe a membrana, così da poter scegliere quella più adatta alla tua attività agricola.
Le pompe a membrana sono ideali per i trattamenti di irrorazione e diserbo di colture agricole come cereali, ortaggi, frutteti, vigneti e uliveti.
Tra i principali vantaggi del loro utilizzo in campo agricolo, infatti, ci sono l’eccellente capacità di adescamento ed auto-adescamento, la buona capacità di funzionamento a secco e la resistenza meccanico-chimica e alle sostanze chimiche.
La caratteristica principale che contraddistingue la pompa a membrana dagli altri tipi di pompe volumetriche alternative è quella di avere un elemento elastico di separazione tra i componenti meccanici e il circuito del liquido processato, mantenendo la camera di pompaggio e la trasmissione separate, evitando così che il fluido entri in contatto con gli organi meccanici e l’olio, causando gravi danni per la pompa.
Aiutandoci con un esempio “casalingo”, possiamo paragonare la pompa a membrana a una siringa per iniezioni. In una pompa agricola, quindi, la membrana è costituita da un disco di gomma avvitato sul pistone. Esattamente come nella siringa, durante la fase di aspirazione, la pompa aspira un liquido grazie alla depressione creata all’interno della camera di pompaggio, compensa il disequilibrio di pressione per mezzo del principio dei vasi comunicanti e risucchia il liquido verso lo spazio a pressione minore. Nella successiva fase di mandata, invece, l’aumento di pressione all’interno della camera di pompaggio spinge il liquido verso l’esterno. La somma delle due fasi crea un ciclo completo di pompaggio.
L’espansione e la contrazione sono generate per mezzo delle oscillazioni alternate di un elemento elastico, chiamato appunto membrana. Dato che la camera ha un volume massimo definito e invariabile, il volume pompato in ogni ciclo è costante, indipendentemente dalla pressione. Per questo le pompe di dislocamento positivo si definiscono pompe volumetriche o di flusso costante.
Qualunque sia il liquido da pompare e qualunque sia l’impiego di questo liquido, lo scopo per cui si usa una pompa a membrana è sollevare un liquido da un punto più basso a uno più alto.
Sono diversi i parametri, però, che costituiscono la differenza di prestazione tra una pompa e l’altra, e per l’uso in agricoltura – ad esempio per le irroratrici - va fatta particolare attenzione a pressione e portata della pompa, due fattori che si collegano alla potenza. Una volta stabilite la pressione e la portata di cui abbiamo bisogno, possiamo risalire alla potenza necessaria ad azionare nostra pompa.
Stiamo parlando di parametri di rendimento strettamente legati a concetti di fisica tanto vari quanto numerosi, ovvero:
Ogni pompa, quindi, presenta diversi tra i parametri elencati, ognuno dei quali indicati sulle apposite schede tecniche dei singoli modelli di pompe in commercio.
Per scegliere correttamente una pompa a membrana, soprattutto per un atomizzatore, occorre tenere ben conto dei parametri appena elencati, oltre al tipo di trattamento che si intende effettuare.
Ad esempio, la pressione di un atomizzatore va dai 30 ai 40 bar, per cui vanno scelte pompe resistenti a tali pressioni. L’uso per l’atomizzazione di fitofarmaci per vigneti, uliveti o frutteti, invece, comporta un’alta abrasività meccanica a causa dei cristalli che compongono, ad esempio, il solfato di rame: allo stesso modo, dunque, bisogna scegliere pompe composte di ottone o alluminio anodizzato. Per le pompe per uso gravoso, come quelle per le turbine posteriori, infine, occorre optare per pompe ad alta potenza e robustezza.
La corretta manutenzione di una pompa a membrana può aiutarti ad allungare la vita al tuo atomizzatore o al tuo impianto a barra irroratrice. Ad ogni utilizzo, infatti, è bene ispezionare la pompa prima dell’avvio, verificando che l’impianto idraulico non mostri segni di usura e che non presenti otturazioni, per evitare guasti o basse prestazioni.
Tra le operazioni di manutenzione ordinaria, da svolgere dopo 300 ore di lavoro o a fine stagione, ci sono lo scarico e il lavaggio della pompa e l’installazione di una nuova serie di membrane.
Il cambio dell’olio è altrettanto importante, in quanto una perfetta lubrificazione aiuta il funzionamento delle singole componenti della pompa e ne aumenta le prestazioni complessive. Per tale motivo è fondamentale tenere sempre sotto controllo il livello dell’olio e verificarne le condizioni.
Una raccomandazione generale è quella di affidarsi a ricambi originali e dotarsi di kit appositi composti da membrane, valvole e guarnizioni.
Spesso, purtroppo, la corretta manutenzione non basta a evitare che una pompa a membrana presenti dei problemi, come il mancato caricamento dell’acqua o l’assenza di pressione.
Per evitare di dover interrompere il tuo lavoro a causa di un guasto improvviso e per prevenire un malfunzionamento imprevisto, bisogna conoscere i segnali che la pompa può darti, come rumori o vibrazioni inusuali.
Per aiutarti, abbiamo riassunto in un apposito articolo i problemi più comuni che possono verificarsi durante l’utilizzo normale di una pompa a membrana e gli interventi necessari a risolverli.