Pompe a Membrana per l'agricoltura

LE POMPE A MEMBRANA PER IL SOFT WASH

Scritto da Comet | 9-mag-2024 13.15.15

Le pompe a membrana sono strumenti indispensabili in tante fasi del lavoro agricolo ma, al contempo, strumenti versatili e dalle tante applicazioni: tra queste c’è il soft wash.

In questo articolo, dunque, scopriremo quali sono le caratteristiche, a cosa serve e quali sono le pompe a membrana più adatte a questo particolare metodo di pulizia.

IL LAVAGGIO AD ALTA PRESSIONE

Uno dei migliori metodi di pulizia, sia domestica che professionale, è il lavaggio ad alta pressione. Le idropulitrici, infatti, sono i macchinari migliori per lavare in maniera facile ed efficace sia oggetti che superfici grazie al getto di acqua pressurizzata che viene prodotto dalle pompe ad alta pressione.

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La pompa, infatti, rappresenta il cuore di un’idropulitrice: è questo il componente che permette all’acqua di raggiungere una pressione fino a 500 bar, capace di disgregare e rimuovere lo sporco accumulato su oggetti, pavimenti e superfici verticali con una semplice passata e senza dover intervenire in maniera meccanica né ricorrere ad additivi chimici o detergenti.

Questo tipo di lavaggio è impiegato, oltre che in ambito domestico, in qualsiasi settore professionale, ma esistono alcune eccezioni legate all’edilizia.

LA DIFFERENZA TRA LAVAGGIO AD ALTA PRESSIONE E SOFT WASH

In particolari casi, infatti, la pressione eccessiva esercitata dal getto d’acqua pressurizzato può risultare troppo forte per alcuni materiali. Sebbene le idropulitrici professionali permettano di regolare la portata e la pressione generata, in alcuni casi bisogna ricorrere al soft wash.

In edilizia, ad esempio, le idropulitrici sono perfette per rimuovere sporco generico o muffe, alghe, pollini e muschio da pietra, cemento grezzo o granito. Sulle superfici intonacate, però, possono provocare graffi, scheggiature e finiture irregolari. Ecco perché sugli intonaci moderni è generalmente più indicato agire con il soft wash.

Il soft wash, infatti, può essere considerato un derivato del sistema di lavaggio ad alta pressione ma è basato sulla bassa pressione (inferiore ai 30 bar), sull’alta temperatura e sull’azione combinata dell’acqua con saponi e detergenti come l’ipoclorito di sodio.

QUANDO SI USA IL SOFT WASH

Questa specifica pulizia può essere applicata sulle più svariate superfici esterne:

  • Tetti
  • Rivestimenti
  • Superfici in pietra
  • Intonaci in acrilico o silicone
  • Superfici in legno
  • Mattoni
  • Vialetti
  • Marciapiedi
  • Recinzioni

Grazie al soft wash, quindi, si possono rimuovere senza danni, anche dalle superfici più delicate: 

  • Alghe
  • Muschio
  • Funghi
  • Muffe
  • Residui atmosferici
  • Scolature da grondaie
  • Impurità varie

In particolari casi, il soft wash contribuisce alla manutenzione ben oltre la pulizia estetica. Sui tetti, ad esempio, la formazione di muschio, l’accumulo di foglie o il guano degli uccelli può intasare gli scarichi dei canali pluviali e causare macchie che, di conseguenza, causano scolature, macchie e infiltrazioni dannose.

Intervenendo con il soft wash, anziché con la più potente idropulitrice, si ottiene un’efficace pulizia dei tetti evitando di spostare le tegole a causa della forza del getto d’acqua pressurizzata. Altrettanto efficace è l’uso del soft wash nella pulizia dei muri in mattoni, particolarmente sensibili all’idropulizia in quanto la muratura tende ad allentarsi se sollecitata dal getto ad alta pressione: il soft wash, invece, evita di danneggiare le superfici e non provoca crepe né allentamenti dei mattoni.

È l’intonaco, però, ad esaltare maggiormente l’efficienza del soft wash: i moderni intonaci, infatti, in quanto porosi, subiscono molto l’attacco di impurità e formazioni organiche come alghe e muschio. La delicatezza del materiale, però, mal si sposa con la forza dell’alta pressione, mentre il delicato lavaggio con il soft wash - unito all’azione chimica dei detergenti utilizzati – disgrega delicatamente lo sporco preservandone l’integrità. L’impiego, inoltre, di composti biocidi permette di prevenire la nuova formazione di impurità organiche, diminuendo la frequenza di intervento.

Un ultimo esempio di applicazione del soft wash è quello delle strade e delle aree pubbliche ad alta frequentazione: l’intervento dell’acqua ad alta temperatura e del vapore, infatti, permette l’igienizzazione e la disinfezione.

 

QUALI POMPE SI USANO PER IL SOFT WASH

I sistemi utilizzati per il soft wash sono basati su pompe a bassa pressione resistenti agli agenti chimici, adatte all’impiego di soluzioni come l’ipoclorito di sodio.

Si tratta di pompe a membrana a dislocamento positivo che sfruttano le variazioni alternate del volume di una camera di pompaggio per generare disequilibri di pressione tra la camera stessa e gli spazi contigui. L’espansione e la contrazione della camera di pompaggio sono generate per mezzo delle oscillazioni di una membrana elastica, quella che dà il nome alla pompa stessa.

LEGGI DI PIÙ: POMPE A MEMBRANA: COSA SONO E A COME FUNZIONANO

 Come detto, per il soft wash è indicato l’uso di pompe che abbiano le parti a contatto con le soluzioni da irrorare (come teste e collettori) composte in materiali plastici e particolarmente resistenti alla corrosione.

Proprio per questo motivo le pompe Comet ideali per questa tipologia di applicazione sono le pompe a membrana con parti a contatto col liquido in prolipropilene

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Il polipropilene, infatti, è un materiale plastico altamente resistente agli agenti chimici solitamente utilizzati per il softwash, primo tra tutti l’ipoclorito di sodio.

Un’altra caratteristica che contribuisce a rendere questi modelli di pompe Comet inattaccabili dagli agenti chimici è l’utilizzo di serie di membrane in Viton® (disponibili si richiesta su BPX 25), uno dei materiali più rinomati per l’altissima resistenza all’utilizzo di sostanze corrosive.

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